"Il codice penale non deve essere tagliato con l'accetta per dimostrare all'Europa che il numero dei reati in Italia sono calati". Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri rispondendo alla domanda di un giornalista circa l'attenuazione dell'obbligatorietà dell'azione penale.
"Sono nettamente contrario", ha detto ancora, "e lo ero già quando è stata resa facoltativa la denuncia con la precedente riforma". "La parte offesa, come gli anziani, deboli e fragili, così non viene tutelata", ha sottolineato Gratteri, "Io tornerei a prima delle riforma Cartabia" perché, ha aggiunto: "Bisogna concentrarsi a fare indagini, e a scrivere sentenze. Bisogna accorpare i tribunali e ridurre i magistrati laddove sono sovrabbondanti, bisogna fare sinergia".
"Non sono d'accordo con quanto è stato fatto dalla riforma Cartabia a oggi: non ci sono risposte per chi ha bisogno della giustizia, sono riforme che rendono difficile il lavoro dei magistrati e delle forze dell'ordine, come, per esempio, l'autorizzazione da parte del gip del sequestro del telefonino di un indagato".
"La separazione delle carriere? Non penso sia urgente, solo lo 0,2 % fa il passaggio da una funzione e all'altra E quando viene concesso, il magistrato deve cambiare corte di appello. Ritengo sia un tentativo di far passare i pubblici ministeri sotto il controllo del Governo". "Oggi - ha aggiunto Gratteri - c'è una forte pressione psicologica sui pm: io ho spalle large e nervi d'acciaio, mangio pane e veleno da molti anni, ma immagino i giovani magistrati alle prese con queste riforme".
"Guardia alta in vista delle europee? Abbiamo investigatori bravissimi, ci sono gli strumenti per fronteggiare le emergenze. Per noi tutti i reati sono importanti, dal balcone abusivo, alla criminalità organizzata e ai suoi interessi sul dark web". "Le mafie votano e fanno votare per il migliore offerente", ha aggiunto il procuratore di Napoli.
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