Il maltempo che ha devastato lo stato brasiliano di Rio Grande do Sul nell'ultima settimana ha concesso una tregua nelle ultime ore. I meteorologi prevedono tuttavia che la parentesi di bel tempo duri al massimo fino a mercoledì quando una nuova perturbazione si abbatterà sul territorio già martoriato dagli allagamenti.
A peggiorare lo scenario c'è la previsione di un brusco calo delle temperature che rappresenta una sfida alla sopravvivenza delle migliaia di famiglie ancora isolate e spesso bloccate sui tetti delle case in attesa di aiuto.
Per questo motivo le forze armate annunciano un ulteriore sforzo per accelerare al massimo le operazioni di salvataggio.
Secondo il bilancio ufficiale del governo federale sono già state recuperare oltre 20 mila persone in pericolo. La Protezione civile concentra le operazioni sui municipi più colpiti dall'emergenza di Canoas, Eldorado do Sul e Guaiba, mentre il governo dello stato ha autorizzato volontari a usare i propri mezzi, imbarcazioni e moto d'acqua per aiutare nei soccorsi.
Il bilancio delle vittime è salito ad almeno 83 morti, 111 dispersi e 291 feriti. Quasi 150mila persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni. Mezzo milione di case è senza elettricità e un milione di domicili sono senza acqua. La circolazione è interrotta su centinaia di strade.
Inoltre, 17 ospedali sono stati chiusi e altri 75 funzionano solo parzialmente. Incalcolabili i danni registrati in 364 dei 496 municipi dello Stato colpiti. Il settore produttivo è paralizzato.
In fuga da Porto Alegre, quasi senza acqua ed elettricità
La capitale del Rio Grande do Sul, Porto Alegre, è teatro in queste ore di un esodo di residenti, in fuga dalla città rimasta quasi completamente senza acqua né elettricità. Oltre il 70% delle abitazioni nella metropoli di 1,3 milioni di abitanti - allagata per l'esondazione del lago Guaíba - non ha più accesso ai servizi essenziali.
Con le principali autostrade bloccate e l'aeroporto chiuso l'unica possibile direzione da intraprendere - come suggerito anche dal sindaco Sebastião Melo - è quella verso il litorale, area che ha registrato meno danni per l'ondata di maltempo che castiga da una settimana lo stato dove il 40% di residenti è discendenti di italiani.
"Pensiamo anche noi di andare al mare perché ci resta solo una piccola riserva d'acqua nel serbatoio e non è prevista una
normalizzazione a breve", dice all'ANSA l'italiano Antonio de Ruggiero, docente di Storia contemporanea alla Pontificia Università di Rio Grande do Sul (Puc-Rs). "Almeno tre quattro famiglie di residenti del mio condominio si sono già spostate verso la costa", ha aggiunto.
L'aumento del flusso di traffico verso la regione costiera sta causando congestionamenti lungo le strade secondarie, dato
che le principali autostrade federali e strade statali sono chiuse e l'entroterra è impraticabile a causa dalle frane.
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