Riscuotevano il pizzo sui
sussidi alimentari e per la disoccupazione di migliaia di
argentini appartenenti agli strati sociali piu' bassi. Questa
l'accusa che pende adesso su decine di leader delle
organizzazioni sociali che formano il cosiddetto movimiento
piquetero nato con la crisi economica e sociale del 2001.
L'inchiesta della giustizia e' partita alcuni mesi fa con le
denunce anonime raccolte da un numero verde istituito
appositamente dall'attuale governo di Javier Milei.
Gli ultimi accertamenti svolti sulle denunce anonime avrebbero
confermato alcune delle irregolarita' che venivano segnalate e
le successive perqusizioni ordinate dagli inquirenti avrebbero
apportato ulteriore materiale probatorio, tra chat e quaderni
con liste di persone 'sotto castigo'.
Secondo quanto risulta dai primi accertamenti, riferisce
Clarin, sarebbe stata messa in piedi una struttura verticale
dove al livello piu' basso chi partecipava a un certo numero di
cortei poteva ricevere un importo tra i 150.000 e 200.000 pesos
al mese (150-200 euro circa) mentre i "delegati", con maggiori
responsabilita', potevano guadagnare fino a 800.000 pesos. Allo
stesso modo per ricevere gli alimenti del piano nazionale del
governo i beneficiari dovevano consegnare "quote" o pagare un
"affitto della mensa sociale".
A monte delle irregolarita' e' il sistema introdotto dal
precedente governo di Alberto Fernandez che riconosce alcune
organizzazioni sociali come "intermediarie" per l'elargimento
dei sussidi e che pure e' oggetto di denunce ed indagini.
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